Infrastrutture aeroportuali
Normativa di riferimento e regolazione ART
La direttiva 2019/12/CE definisce il quadro normativo europeo riguardante i diritti aeroportuali1 (cioè le tariffe pagate dalle compagnie aree e dai passeggeri) ed è stata recepita in Italia dal d.l. 1/2012 (artt. da 71 a 82). Le competenze in materia sono attribuite ad ART, tra l’altro, dalla legge istitutiva (d.l. 201/2011, art. 37); dal 2019, tali competenze sono state estese anche agli aeroporti di Roma, Milano e Venezia.
La cornice regolatoria principale è definita dai modelli di regolazione dei diritti aeroportuali (delibera n. 38/2023), già esito di tre successive revisioni rispetto ai primi modelli approvati (delibera n. 64/2014, delibera n. 92/2017 e delibera n. 136/2020).
Il settore aeroportuale è il primo ad essere stato oggetto della regolazione ART, nel 2014, quando sono stati adottati, con delibera n. 64/2014, i tre modelli di regolazione dei diritti aeroportuali (di seguito: modelli), successivamente revisionati nell’ambito dei procedimenti conclusi con la delibera n. 92/2017 e, successivamente, con delibera n. 38/2023.
L’atto di regolazione da ultimo approvato è articolato all’interno di un unico documento, che contiene al suo interno, oltre alle misure di carattere generale, due soli modelli, le cui soglie di traffico sono valutate nei 5 anni precedenti l’anno ponte del periodo tariffario, come di seguito indicato:
- il Modello A, che si applica agli aeroporti con un traffico superiore a 1 milione di passeggeri in almeno uno dei 5 anni (con specifiche misure semplificative per gli aeroporti che non hanno superato i 5 milioni di passeggeri annui in ciascuno dei 5 anni);
- il Modello B che si applica agli aeroporti con un traffico pari o inferiore a 1 milione di passeggeri in ciascuno dei 5 anni.
Nel 2023 risultano 45 scali aeroportuali italiani aperti al traffico commerciale, ripartiti in Figura 51 in base alla citata delibera n. 38/2023, in: Modello A (16 aeroporti), Modello A con semplificazioni (14 aeroporti), e Modello B (15 aeroporti).
Il numero di movimenti negli aeroporti italiani nel 2023, pari a 1,4 mln circa, è aumentato dell’11% rispetto all’anno precedente. Il confronto con il 2019 restituisce uno scostamento in contrazione del -5%.
Da un’analisi dei dati economici su un campione di gestori costituito dalle società di gestione per le quali, con riferimento ad almeno un aeroporto, trova applicazione il Modello A senza semplificazioni, si evince che tale campione, nel 2023, ha accolto l’83% del totale dei passeggeri.
Nel 2023, il peso delle attività aviation2 del campione sul totale dei ricavi, che è in media pari al 71%, oscilla, per singolo gestore, da un minimo del 53% a un massimo dell’80%.
Note
1 Ai sensi della Misura 10.1 della delibera n. 38/2023 i diritti aeroportuali sono definiti quali prelievi riscossi a favore del gestore aeroportuale e pagati dagli utenti dell’aeroporto, per l’utilizzo delle infrastrutture e dei servizi che sono forniti esclusivamente dal gestore aeroportuale e che sono connessi all’atterraggio, al decollo, all’illuminazione, al parcheggio degli aeromobili, alle operazioni relative ai passeggeri ed alle merci (articolo 2, punto 4, della Direttiva 2009/12/CE), nonché all’utilizzo delle infrastrutture centralizzate, dei beni di uso comune e di uso esclusivo (art.72, comma 1, lettera d, del d.l. n. 1/2012).
2 Al netto di alcuni servizi minori, le attività aviation (o c.d. “aeroportuali”) possono essere considerate come le attività o prodotti regolati, afferenti a prestazioni erogate dal gestore aeroportuale a fronte del pagamento dei relativi diritti e dei corrispettivi soggetti a regolazione tariffaria per disposizione legislativa e/o regolamentare (e.g. approdo e partenza, imbarco passeggeri, imbarco e sbarco merci). Le attività non aviation (o “accessorie”) possono essere considerate come le attività o prodotti di natura commerciale non rientranti tra le attività regolate, fornite dal gestore aeroportuale all’interno del sedime aeroportuale (e.g. ricavi per servizi di costruzione, contributi in conto impianto e conto esercizio); si veda a tale proposito il par. 27.6, punti 1 e 2, della delibera n. 38/2023.
Open Data
Di seguito i dataset relativi al report in formato aperto: