Trasporto su strada

Trasporto su strada Servizi non di linea

Servizi non di linea

Con riguardo ai servizi non di linea, la norma istitutiva attribuisce all’Autorità compiti esclusivamente con riferimento al servizio taxi. I soggetti pubblici competenti sono infatti chiamati a sottoporre all’Autorità la richiesta di parere preventivo all’adozione, o all’integrazione e/o aggiornamento, del regolamento taxi e del sistema tariffario.

In considerazione di tali competenze, sin dalla sua costituzione, l’Autorità ha condotto monitoraggi periodici sul servizio taxi nei comuni italiani, i cui esiti sono stati pubblicati nelle precedenti Relazioni annuali. Nel corso del tempo, il monitoraggio ha riguardato un numero progressivamente crescente di comuni e di indicatori ritenuti di interesse, includendo anche informazioni inerenti ai servizi di noleggio con conducente (di seguito anche NCC).

Con la delibera n. 46/2022, inoltre, l’Autorità ha emanato specifiche linee guida in materia di adeguamento del servizio taxi per regioni ed enti locali, con l’obiettivo di fornire elementi orientativi e di indirizzo agli enti preposti alla disciplina locale dei servizi di trasporto pubblico non di linea, affinché il servizio taxi venga reso più confacente alle condizioni di mercato. A valle della pubblicazione delle linee guida, si è reso necessario effettuare un monitoraggio più ampio che consentisse di ottenere informazioni riguardanti l’intero ambito dei servizi pubblici di mobilità urbana non di linea, a cui si sono aggiunti i servizi di mobilità condivisa (e.g. car sharing, bike sharing).

Diffusione auto pubbliche

Il campione esaminato da ART comprende comuni di diverse caratteristiche e può variare nel tempo.

Non tutti i comuni interpellati hanno sempre risposto ai monitoraggi.
Ad ogni licenza taxi corrisponde una autovettura. Solo 4 comuni (Roma, Milano, Napoli, Torino) hanno un numero di licenze taxi superiore a 1.000, mentre in altri 4 comuni (Genova, Firenze, Bologna, Palermo) questo numero è compreso fra 301 e 1.000.

Per quanto riguarda gli NCC, ad ogni autorizzazione possono corrispondere più autovetture. Si rileva che solo 10 comuni (Roma, Bologna, Milano, Genova, Torino, Sorrento, Palermo, Napoli, Venezia, Firenze) hanno un numero di autorizzazioni superiore a 100: tra questi, spicca Roma con quasi 1.000 autorizzazioni.

Il numero delle licenze taxi è cambiato pochissimo nel corso dell’ultimo decennio.


 


 

Distribuzione taxi

Il rapporto fra taxi e popolazione nei piccoli comuni presenta una dispersione statistica che è il doppio di quella dei grandi comuni ed il triplo di quella dei comuni di dimensioni intermedie.

La dispersione statistica del rapporto fra taxi ed estensione territoriale per i comuni di piccole e medie dimensioni è all’incirca equivalente, attestandosi a un terzo di quella dei grandi comuni.


 


 

Tariffe taxi

La struttura tariffaria del servizio taxi è composta da una tariffa di base e da una tariffa a consumo, a cui si aggiungono i supplementi.

La tariffa di base comprende tre elementi: lo scatto bandiera, il diritto di chiamata, la corsa minima. La tariffa a consumo si compone di due componenti, una proporzionale alla distanza percorsa ed un’altra proporzionale al tempo di sosta/attesa nel traffico.

Le singole voci tariffarie non sono rappresentative dell’effettivo prezzo delle corse in taxi nei diversi comuni, sicché è opportuno fare riferimento ad una “corsa standard“.