Servizi di trasporto merci
Nel complesso, l’evoluzione del traffico merci nei porti italiani è sostanzialmente stabile, al netto di un arresto nel periodo pandemico; nel 2023, il traffico ha superato i livelli 2019, grazie al traffico in entrata. A differenza di quanto rilevato per il trasporto passeggeri, i flussi in entrata e in uscita non sono speculari per via delle caratteristiche intrinseche del trasporto merci che si caratterizza per spostamenti che non contemplano viaggi di ritorno. Il trasporto merci registra, inoltre, un significativo disequilibrio dei flussi in uscita in favore di quelli in entrata caratterizzando l’Italia come paese in prevalenza importatore: nel 2023 le importazioni costituiscono, infatti, il 63% del traffico merci.
In relazione alla provenienza/destino delle merci pare opportuno distinguere tra flussi in entrata e flussi in uscita: con riferimento alla merce sbarcata, il 76% delle tonnellate totali proviene dall’estero, mentre con riguardo alla merce imbarcata, la quota di merce per l’estero è pari al 53%.
Focalizzando l’attenzione sul traffico merci nelle Autorità di sistema portuale (AdSP), si osserva che le tonnellate di merci trasportate nel 2023, rispetto a quanto evidenziato per i passeggeri, cambiano l’ordine delle AdSP nella ripartizione dei 474,4 milioni di tonnellate totali, con i volumi di traffico più elevato registrati dall’Autorità del Mar Ligure Occidentale (63,0 mln) e dall’AdSP del Mar Adriatico Orientale (59,5 mln).
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